Now – A film for climate justice di Jim Rakete
Regia 3
Soggetto e sceneggiatura 3
Fotografia 2
Cast 3
Colonna sonora 2

Stiamo lasciando che la Terra muoia dissanguata. Qualcuno le ha succhiato via la vita, qualcuno le ha contaminato il cuore, qualcun altro le sta impedendo di respirare. E tutti noi abbiamo semplicemente lasciato che questo accadesse. E ora? Ora è tempo di riappropriarci del Futuro. Molto del successo ottenuto dall’ambientalismo negli ultimi anni non si ..

Summary 2.6 normale

Now – A film for climate justice di Jim Rakete

Stiamo lasciando che la Terra muoia dissanguata. Qualcuno le ha succhiato via la vita, qualcuno le ha contaminato il cuore, qualcun altro le sta impedendo di respirare. E tutti noi abbiamo semplicemente lasciato che questo accadesse. E ora? Ora è tempo di riappropriarci del Futuro.

Molto del successo ottenuto dall’ambientalismo negli ultimi anni non si vede ancora, ma il risultato è concreto. È all’interno della testa delle persone. «Sta cambiando il modo in cui l’essere umano concepisce il suo rapporto con la natura: non più come dominatore, ma come servitore» – spiega l’attivista Nike Malhaus.

Il fotografo e fotoreporter Jim Rakete non avrebbe creduto di tornare a puntare la sua telecamera su cortei e manifestazioni. Questo era esattamente il suo lavoro di reporter nel 1968, quando premeva il tasto “PLAY” sui disordini di Berlino, quando registrava testimonianze, proteste, urgenza di cambiamento. Oggi ha deciso di firmare il suo primo lungometraggio, per una ragione precisa: è tornato nelle strade, a raccontare la lotta per la giustizia climatica, un tenace movimento di protesta mediante il quale i giovani prendono di nuovo parte alla discussione politica.

Sono giovanissimi, sono lucidi, preparati, determinati, e sono inarrestabili. Hanno deciso di risvegliare le coscienze di cittadini e politici sui temi del cambiamento climatico e ambientale. Il loro esempio è d’ispirazione per migliaia di altri giovani: il loro pensiero si accompagna all’azione, dando vita a movimenti, associazioni, organizzando nuove prospettive di lotta per prendersi cura del Pianeta e del Futuro.

Rakete sceglie di raccontare il movimento privilegiando una narrazione intima alla tradizionale cronaca documentaristica. Stringe sui volti, indugia sulle parole, valorizza la rabbia e la determinazione. La sua camera segue i giovani attivisti come fosse trasportata dall’acqua di un fiume: i loro discorsi lanciati da un palco sono come essenziali affluenti che alimentano un’onda inarrestabile di rivoluzione ambientale chiamata ad attraversare tutto il globo affermando una nuova cultura rigenerativa.

Tra i sei principali protagonisti di Now c’è l’attivista tedesca Luisa Neubauer (22 anni), che dopo aver partecipato alla Cop24 a Katowice nel 2018, e aver conosciuto Greta Thunberg, ha portato avanti il suo impegno fondando i Fridays for future Germania e dando vita ai primi scioperi davanti al Bundestag di Berlino. C’è Felix Finkbeiner, che ha iniziato a piantare alberi quando aveva dieci anni, dopo aver visto il documentario Una scomoda verità di Al Gore. Oggi grazie alla sua Plant-for-the-Planet abbiamo 15 milioni di alberi in più. C’è il 21enne newyorkese Vic Barret che da tempo sottolinea come il cambiamento climatico colpisca più violentemente le persone con un basso reddito. Nel 2015 ha fatto causa al governo federale per inadempienza contro la crisi climatica, accusandolo di aver violato consapevolmente i diritti delle generazioni più giovani e di aver depredato le risorse pubbliche essenziali. C’è poi Nike Malhaus, che ha scelto di impegnarsi in azioni di disobbedienza civile. Dal 2015 col movimento Ende Gelände l’attivista tedesca si batte contro l’estrazione dei combustibili fossili, occupando le miniere di lignite della Renania, regione orientale della Germania, che a questa attività deve molta della sua ricchezza, ma anche molto del suo inquinamento. C’è poi Marcella Hansch che ha lasciato il proprio lavoro di architetto e combatte l’accumulo di plastica negli oceani con soluzioni innovative sviluppate dalla sua start-up Everwave, piattaforma che permette di ripulire le acque del nostro pianeta da plastiche e microplastiche. C’è anche Zion Lights. Convinta che solo la disobbedienza civile possa portare al cambiamento, l’attivista britannica portavoce degli Extinction Rebellion prende parte a simboliche dimostrazioni, come l’occupazione del Waterloo Bridge a Londra, nell’aprile 2019.

Il regista Jim Rakete sostiene le giovani voci di lotta dell’attivismo ambientale affiancandole ai volti di una sfida intergenerazionale allo status quo. La poetessa del rock Patti Smith e il regista Wim Wenders offrono all’interno del documentario un interessante punto di osservazione sulle possibili connessioni con i movimenti del passato.

Rakete realizza un documentario composto di molte storie, ma costruito su di un unico universale orizzonte di speranza. Now rifiuta l’esaustiva completezza documentale sull’argomento e si mantiene lontano dalla lineare narrazione cronologica degli eventi, accogliendo frammenti di interviste e squarci di disobbedienza, rispettando così la natura stessa dei movimenti che racconta. Un’unica grande inarrestabile corale invocazione di giustizia climatica, composta da moltissimi e giovanissimi volti.

Perché «gli esseri umani nascono per rendere possibile l’impossibile» afferma Muhammad Yunus, economista premio Nobel per la pace. E in tutto il mondo si sta propagando un’onda rigenerante di cambiamento pronta a travolgerci per richiamare le masse a questa urgente missione di giustizia.

logo

Related posts

Welcome to Chechnya

Welcome to Chechnya

di David France Quando si dice: «questa è una storia dell'altro mondo» è perché rimaniamo scioccati e fatichiamo anche a crederla vera. Eppure quella raccontata in Welcome to Chechnya è una storia dell'altro mondo ed è anche vera. Parla di coraggio, di forza e di resistenza (no, non...

The Earth in Blue as an Orange

The Earth in Blue as an Orange

Quando qualcosa prende forma in circostanze di eccezionalità, in luoghi inconsueti e in condizioni di estrema specificità, la sua narrazione non può che portare con sé il peso e la forza di tutti quei fattori che hanno contribuito alla sua mitopoiesi, alimentando quel processo per cui, quando...

Flee

Flee

«È il mio passato, non posso sfuggirgli e non voglio farlo». Una dichiarazione d’intenti così dolorosa e che si porta dentro una verità talmente scomoda che, a rifletterci bene, si fa fatica a respirare. Quella di Amin, protagonista di Flee, documentario animato di Jonas Poher Rasmussen...