Fernando di Leo (o di dove sono stato negli ultimi trent’anni)

Fernando di Leo (o di dove sono stato negli ultimi trent’anni)

In un numero in cui parliamo di radici, mi sono chiesto quali siano i germi, i semi, le matrici delle mie pulsioni e delle mie tensioni relative all’audiovisivo. Mi sono ricordato delle notti passate in bianco, a sedici anni, nonostante la scuola il mattino dopo, a seguire religiosamente Fuori Orario. Cose (mai) viste e le ..

Accattone e Mamma Roma, la rappresentazione di Poveri cristi

Accattone e Mamma Roma, la rappresentazione di Poveri cristi

È nel 1961 che Pier Paolo Pasolini esordisce alla regia con Accattone, il primo film da lui diretto.Un’opera che mostra uno stile registico nuovo e, forse inizialmente, incompreso anche dagli altri Maestri, come Federico Fellini che decide di non promuoverlo.Al di là delle difficoltà iniziali, Accattone è finalmente prodotto da Alfredo Bini, che peraltro produrrà ..

I cento anni di Pier Paolo Pasolini

I cento anni di Pier Paolo Pasolini

Sabato scorso, il cinque marzo, si è celebrato il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. E’ giusto ricordarlo dedicandogli qualche parola, anche se non è semplice narrare di un personaggio così controverso senza rischiare di ripetere questioni già dette e già lette. D’altronde, come si può usare la lingua italiana per raccontare di un ..

George A. Romero

In un numero che porta nel titolo, nel suo FiloRosso, una frase “spuria” di un film di George A. Romero (la frase è in realtà presa dal remake – firmato da Tom Savini ma con la sceneggiatura dello stesso Romero – del suo esordio cinematografico, quel La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead, 1968) ..

Marco Bellocchio. La liberazione come morte?

Marco Bellocchio. La liberazione come morte?

Nell’esordio di Marco Bellocchio – il folgorante, clamoroso ed estremo I pugni in tasca (1965) – sembra non esserci possibilità di liberazione dalla cecità dei ricordi, dall’epilettico ritardo mentale che rende inutili agli occhi degli affetti, dalla mediocrità e dal cinismo arrivista e omologante, dalla morbosità incestuosa e autoreferenziale, dal narcisismo indulgente e lassista dei protagonisti del ..

Lars von Trier. La comunità strabica

L’identità che si sostanzia nella comunità è per von Trier, nella sostanza, un paradosso, che scivola, nel suo cinema (volendo considerare solo quello post (Dogma95), dalle distratte comunità scozzesi de Le onde del destino all’universale intimità depressa di Antichrist e Melancholia – la malinconia, o la tristezza, lo ricordiamo, fu considerata nel medioevo l’ottavo peccato capitale, e altro non era che ..