The Ferragnez, lo show delle emozioni
Regia 3
Soggetto e sceneggiatura 3
Fotografia 2
Cast 2
Colonna sonora 1

Tra tutte le perversioni di cui abbiamo scritto, questa, per me, è la più strana. Non sono sicuramente una persona che fa dei social la sua seconda casa e, a parte Chiara Ferragni – che ho dovuto seguire per ovvi motivi, che potete comprendere se state leggendo quest’articolo – non seguo nessun influencer.  The Ferragnez ..

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The Ferragnez, lo show delle emozioni

Tra tutte le perversioni di cui abbiamo scritto, questa, per me, è la più strana. Non sono sicuramente una persona che fa dei social la sua seconda casa e, a parte Chiara Ferragni – che ho dovuto seguire per ovvi motivi, che potete comprendere se state leggendo quest’articolo – non seguo nessun influencer. 

The Ferragnez è lo show (come si esplicita proprio nella sigla iniziale) della famiglia più social del mondo – seconda soltanto ai Kardashian, forse. 

Ma andiamo con ordine. 

É il 2020 – l’annus horribilis per i concerti e gli artisti, per gli influencer e anche, soprattutto, per i comuni mortali – quando iniziano le riprese della docuserie factual dedicata a Chiara Ferragni e Federico Leonardo De Lucia, in arte Fedez. Come è successo per tante altre persone, anche la coppia social ha avuto la necessità (o meglio, ha usato lo stratagemma per quanto riguarda la narrazione) di rivolgersi a uno psicologo che li guidasse verso nuovi obiettivi e che li aiutasse a risolvere alcuni dissapori. 

Dello psicologo vediamo e conosciamo soltanto le mani, la nuca, il petto. Non sappiamo chi sia per tutta la durata della serie (8 puntate da 30 minuti circa). I Ferragnez, invece, li vediamo in tutti i modi possibili e immaginabili: primi piani stretti mentre sorridono, ridono, piangono, si scambiano sguardi ed emozioni. Sta qui l’essenza della serie: uno show delle emozioni mai nascoste, mai velate, sempre esibite come hanno abituato i loro follower. 

E mi trovo molto d’accordo sul non celare le emozioni derivate da belle e felici situazioni o da altre meno entusiastiche. Soltanto un particolare: sembrano costruite. Non voglio dire che non siano vere e autentiche, lungi da me, ma credo che si sia superata quella soglia di invenzione del reale di cui Dario Zonta ha scritto per primo e che Lorenzo Hendel riprende nei suoi manuali. Qui, più che invenzione del reale abbiamo una costruzione delle emozioni del reale. La serie, per carità, funziona anche molto bene, riesce nel suo intento di creare empatia con persone che vivono una vita molto distante dai milioni di follower di entrambi. L’assunto di base – o la logline, se vogliamo – potrebbe essere questa: anche i ricchi piangono

In questo caso, costruire le emozioni del reale significa da un lato esacerbare le caratteristiche che ci rendono umani, dall’altro chiudere un cerchio che si è aperto diversi anni fa; perché i Ferragnez, da quando esistono come entità, hanno usato sempre il loro privato per costruire la dimensione pubblica – non è un fatto nuovo e così funziona anche in politica. 

Più che di serie si deve parlare di show, di rappresentazione didascalica del reale attraverso la quale si affrontano le tematiche del contemporaneo dal punto di vista di Chiara Ferragni e Fedez. 

Ma c’è, comunque, un viaggio degli eroi. Dal 2020 si passa al 2021, un anno che per la coppia va a rappresentare l’annus mirabilis – rimane horribilis soltanto per, nuovamente, i comuni mortali – grazie alla seconda posizione di Fedez e Francesca Michielin al Festival della Canzone Italiana di Sanremo e grazie alla nascita di Vittoria, la seconda figlia.

Insomma, The Ferragnez mostra la vita di due ragazzi – un’imprenditrice digitale e un artista/imprenditore – per rispondere alla classica domanda: che cazzo fa un influencer? Ora finalmente lo sappiamo e, forse, sappiamo anche più del dovuto.

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