Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del potere non è mai in ritardo, né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo. E quella data sembra finalmente vicina: il 2 settembre. 

In questa guida di Billy proviamo a riunire tutte le informazioni per prepararci a questa megaserie, cercando di fare un po’ di chiarezza per tutti i ritardatari e le ritardatarie che non hanno avuto il tempo di leggere tutte le opere di Tolkien (e che avrebbero bisogno di altri 5 anni, o forse più, per mettersi in pari). 

Partiamo proprio dalle opere. Con grande sorpresa di tutti i fan della saga, nella cifra esorbitante di  250 milioni di dollari di diritti pagati da Amazon non rientrano i diritti de Il Silmarillion. Questo è stato il primo grande colpo di scena (e di cuore per i fan più intransigenti). Gli eventi raccontati nella serie, infatti, riguardano la Seconda Era della Terra di Mezzo (cioè si verificano molti anni prima degli eventi narrati ne Il Signore degli Anelli) e il Silmarillion sarebbe stata l’opera più indicata, poiché racconta tutti i passaggi principali di una delle più importanti epoche storiche tolkeniane: la creazione degli Anelli, l’ascesa di Sauron, la fondazione di Númenor e molti altri. Non sappiamo quali siano le reali cause di questo mancato acquisto, ma, secondo le dichiarazioni degli autori stessi, tutto il necessario ai fini del racconto è stato estratto dai canti presenti ne Lo Hobbit e ne Il Signore degli Anelli e dalle Appendici di quest’ultimo. Inoltre, non avere i diritti del Silmarillion lascia agli autori molta più libertà di manovra. Ed è proprio questa libertà a preoccupare i fan più tradizionalisti. Li abbiamo visti già scagliarsi contro la produzione nella polemica rispetto a un elfo nero e adesso li ritroviamo a boicottare qualsiasi cosa venga rilasciata da Amazon, dai trailer (in cui vengono riscontrate inesattezze), alle foto di scena (giudicate troppo impostate), ai poster (molto criticato sopratutto quello della principessa Nana Disa perché sembra non avere la barba, caratteristica invece molto comune delle donne Nane).

A prescindere dall’opinione dei fan arrabbiati, legittimamente o meno, ciò che è certo è che quello che vedremo a partire dal 2 settembre sarà un grosso lavoro cinematografico, frutto sia di uno sforzo di adattamento dei libri, che della libera creazione di sottotrame e personaggi inediti. La comprensione del contesto, però, non è molto semplice se non si è mai letto un libro di Tolkien, quindi proveremo a dare dei punti di riferimento. 

Gli ultimi trailer rimangono molto enigmatici in alcuni punti, ma svelano comunque, anche se solo per pochi frame, quali saranno i principali temi trattati in questa stagione. Evitando spoiler su quello che andremo a vedere, ecco allora 5 approfondimenti per capire meglio luoghi e personaggi che affronteremo:

  1. Il bene e il male

La storia inizia nella Seconda Era della Terra di Mezzo, durante un periodo di relativa pace, successivo alla sconfitta di Morgoth, originariamente Melkor. Melkor era uno dei Valar, ossia le divinità più importanti tra gli Ainur, subordinate a Eru Ilúvatar (il creatore). Morgoth è l’unico a non accettare la sottomissione a Eru e durante la “Musica degli Ainur” – il processo di creazione del mondo – introduce il male. Nella narrazione tolkeniana rappresenta il Male Assoluto e sarà lui il responsabile della corruzione di alcuni Maiar (Ainur di rango inferiore ai Valar), tra cui i Balrog e, soprattutto, Sauron: il più potente tra i Maiar. Per dare un’idea, altri Maiar che ci sono familiari sono gli Istari, ossia Gandalf, Saruman, Radagast e gli stregoni blu, che furono incarnati in stregoni e inviati sulla Terra di Mezzo per combattere Sauron. 

  1. Númenor e i paesaggi principali

I trailer presentano diversi scorci dell’isola di Númenor, che, per la prima volta, ci viene mostrata in tutto il suo splendore. Númenor viene creata dai Valar, posta a metà strada tra Valinor e la Terra di Mezzo e ceduta come ricompensa agli Edain, ovvero gli Uomini, che nella Prima Era presero parte alle guerre contro Morgoth come alleati degli Elfi. Erano inizialmente divisi in tre casate ma furono portati quasi all’estinzione da Morgoth, quindi quelli che riuscirono a trasferirsi a Númenor diedero origine ai Dúnedain o Númenoriani, ossia Uomini dotati di lunga vita e di molti altri doni, come premio per le sofferenze subite (si tratta degli antenati di Aragorn).

Nei trailer riusciamo a scorgere, poi, anche i regni elfici di Lindon ed Eregion; Khazad-dûm (Moria), regno dei Nani; le distese del nord e Belegher, il grande mare. 

  1. Galadriel e la luce degli alberi.

Tra i protagonisti emerge Galadriel, che non è più l’entità eterea a cui ci aveva abituati Cate Blanchett, ma una giovane guerriera tormentata. La troviamo alle prese con mille avventure, mossa dal desiderio di vendicare la morte di suo fratello Finrod e di combattere contro le forze oscure. Riusciamo, però, a scorgerla anche mentre risale una collina con suo fratello alla luce degli alberi Laurelin e Telperion. 

Gli alberi di Valar emanavano una luce argentea e dorata, che scandiva le ore del giorno e, per dirla con Il Silmarillion, “tutti i racconti dei tempi remoti si intrecciano al loro destino”. Furono seccati da Melkor e Ungoliant (oscura creatura antenata di Shelob) per far calare le tenebre sul Reame Beato. Nel vano tentativo di salvarli, Yavanna, la loro creatrice, fece germogliare da Telperion un fiore d’argento che divenne la Luna, mentre da Laurelin nacque un frutto che divenne il Sole.

Gli anni degli alberi sono il secondo dei tre grandi periodi di Arda (l’universo tolkeniano) e la scena che vediamo nel trailer potrebbe essere un flashback.

  1. I Figli di Durin

Potrebbero però anche esserci delle sovrapposizioni temporali, dettate dalla necessità di comprimere una storia così lunga, come suggerirebbe, ad esempio, la compresenza di Durin IV e Durin III. I re dei nani, infatti, venivano chiamati Durin perché considerati la reincarnazione di Durin il Senzamorte, primo dei Sette Padri della razza nanica, quindi non c’erano più Durin contemporaneamente, come sembra invece dai trailer.

I nani sono una delle razze più antiche della Terra di Mezzo, essendo stati creati subito dopo gli Elfi. La creazione dei nani avviene ad opera del Vala Aulë, che però lo fa troppo in anticipo rispetto a quanto stabilito dalla Musica degli Ainur. Ilúvatar decide, quindi, che si sveglieranno solo dopo i suoi Primogeniti, ossia gli Elfi, appunto. 

  1. I Pelopiedi 

“I Pelopiedi erano i più scuri, bassi e minuti; non portavano barba né scarpe; avevano mani e piedi piccoli e agili e preferivano la montagna alla pianura” (Il Signore degli Anelli, Prologo – A proposito degli Hobbit)

I Pelopiedi o Harfoots (e non Hairfoots, Tolkien ci ha tenuto a specificarlo) sono una delle tre razze hobbit esistite, sicuramente la più numerosa. Di loro sappiamo che amano la collina e la montagna, vivono in caverne chiamate smial e intrattengono rapporti di amicizia con i nani. Sono tra gli antenati degli Hobbit che ci sono più familiari. Infatti, la maggior parte dei primi abitanti della Contea erano proprio Pelopiedi. Probabilmente, nella serie saranno protagonisti di una storia parallela alle vicende principali. 


Ci sarebbero ancora molti popoli e luoghi di cui parlare, ma, considerando che difficilmente un libro di Tolkien si conclude prima delle mille pagine, sarebbe davvero impossibile provare a far entrare tutto in un articolo. Non resta che godersi quella che sarà sicuramente una delle serie evento degli ultimi anni, provando a guardarla senza troppi pregiudizi e sperando che ci regali ancora una volta una di quelle “grandi storie, quelle che contano davvero”!

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