Left 4 Dead

Ormai siamo saturi di zombi. Da quando nel 1968, George A. Romero con La notte dei morti viventi rilegge il mito dello zombie in chiave apocalittica abbiamo avuto una vera e propria invasione di varie opere su questo tema. Oggi come oggi è quasi impossibile contare il numero di film che partono da questo presupposto dei morti viventi e cannibali. I videogiochi, che hanno sempre preso ispirazione dai film di genere, non sono stati esenti da questo influsso e fin dal 1996, con l’uscita di Resident Evil, gli zombi hanno iniziato ad essere una costante nel modo videoludico. Nell’ultimo lustro sembra davvero scoppiata una moda per i non morti. È un concetto ludicamente molto facile da spendere: gli zombi sono carne da macello inanimata che non crea problemi morali nel giocatore assassino. È un trucco narrativo per avere tanti nemici a schermo e per attuare diverse carneficine senza troppi problemi.

Le fonti di ispirazione sono state molteplici, anche se l’opera di Romero l’ha sicuramente fatta da padrona soprattutto in casa della software house Capcom, con le sue fortunatissime saghe di Resident Evil e del tanto apprezzato Dead Rising, quest’ultimo diretto discendente di Zombi (George A. Romero), date l’ambientazione particolare del centro commerciale e l’ironia di fondo. Altre declinazioni del tema in campo cinematografico le abbiamo avute con 28 Giorni dopo (Danny Boyle) dove i mutanti smettono di essere lenti e impacciati e diventano furiosi cacciatori di carne umana in perenne corsa. Da questa pellicola attinge a piene mani la saga della Valve Left 4 Dead. Gioco che mette nei panni di quattro sopravvissuti in cerca di una via di fuga da una città ormai infestata dai ferocissimi cannibali. In campo videoludico la novità più rilevante del gioco è stata quella di introdurre una forte componente multiplayer. Si gioca assieme ai propri amici oppure sconosciuti, ognuno al comando di un sopravvissuto armato di ogni tipo di arma da fuoco. I quattro protagonisti sono ben caratterizzati e immediatamente riconoscibili e l’atmosfera da B-movie anni Settanta è richiamata in maniera ottimale dalle finte locandine che introducono ogni singolo capitolo della vicenda. Ma oltre alla possibilità di vivere l’esperienza cinematografica fianco a fianco con altre persone, Left 4 Dead presenta anche una serie di altre modalità da affrontare online. Una in particolare divide i giocatori in due squadre contrapposte: da una parte gli stessi sopravvissuti, dall’altra una formazione zombie dalle abilità particolari. Ed ecco che anche qui il videogame permette allo spettatore cinematografico non solo di attraversare lo schermo entrando nel mondo finzionale, ma addirittura di ribaltare il punto di vista. Il cinema, da macchina dei sogni, materializza le fantasie più sfrenate, mentre il videogame permette di viverle sovvertendo anche l’ordine delle prospettive. Il realizzare sogni e fantasia che in altri modi non potrebbero essere possibili.

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