The Conjuring: per ordine dei fan
Regia 3
Soggetto e sceneggiatura 2
Fotografia 3
Cast 3
Colonna sonora 3

Patrick Wilson e Vera Farmiga ritornano nei panni dei coniugi Warren (demonologi e ricercatori del paranormale statunitensi realmente esistiti e ufficialmente riconosciuti dal Vaticano) nel terzo capitolo della saga, creata dal regista James Wan, The Conjuring, che, ad oggi, conta al suo interno diversi spin-off di cui tre dedicati alla bambola Annabelle, uno al demone ..

Summary 2.0 normale

The Conjuring: per ordine dei fan

Patrick Wilson e Vera Farmiga ritornano nei panni dei coniugi Warren (demonologi e ricercatori del paranormale statunitensi realmente esistiti e ufficialmente riconosciuti dal Vaticano) nel terzo capitolo della saga, creata dal regista James Wan, The Conjuring, che, ad oggi, conta al suo interno diversi spin-off di cui tre dedicati alla bambola Annabelle, uno al demone Valak (rappresentato con le sembianze di una suora), e un altro allo spirito della tradizione sudamericana Llorona.

Questo terzo film, intitolato Per ordine del diavolo (The Devil Made Me Do It), si concentra sul reale processo, avvenuto nel 1981, a Arnie Johnson, un ragazzo autore di un omicidio perché, sostiene, posseduto da un demone, ma deve dimostrarlo con l’aiuto dei Warren.

Così il caso si trasforma in una vera e propria indagine che porta i due protagonisti ad affrontare un nemico che utilizza le loro stesse armi, ma al servizio del diavolo.

© New Line Cinema & Altri

La regia è affidata a Michael Chaves (regista de La Llorona, uno degli horror più brutti degli ultimi dieci anni). Il suo ultimo film risulta molto freddo, piatto, fatto più per soddisfare i fan di una saga di successo, che per vero interesse. Se infatti la frase di Ed Warren: «se ai processi si giura sulla Bibbia, allora bisogna che i tribunali comincino ad accettare anche il diavolo» può essere l’anticamera per un film magari più incentrato su aspetti religiosi contrapposti a quelli legislativi e laici, differenziandosi così dai due episodi precedenti, qui si preferisce puntare sullo schema trito e ritrito di piazzare un jump scare mediamente ogni cinque minuti, senza però avere lo stile e l’estro di James Wan (di cui si sente molto la mancanza alla regia). Si decide di portare i Warren dentro un’indagine investigativa (quasi un whodunit alla Agatha Christie) che però non riesce a creare tensione.

Alla fine il risultato è un lavoro mediocre e dimenticabile e di questo dispiace perché, se i vari spin-off avevano un valore puramente commerciale, ma non qualitativo, la saga principale di The Conjuring, con i primi due episodi, era stata una bella rivelazione all’interno del panorama horror.
L’addio di James Wan, però, passato a girare blockbuster come Fast & Furious 7 e Aquaman, sembra averne segnato il declino.

logo

Related posts

Moonrise Kingdom. Una fuga d’amore

Moonrise Kingdom. Una fuga d’amore

Moonrise Kingdom, USA, 2012, Wes Anderson (R.), Wes Anderson e Roman Coppola (Sc.) Wes Anderson si può amare od odiare, ma una cosa certamente gli va riconosciuta: è dannatamente elegante. Nella costruzione del quadro, nei movimenti di macchina, nella fotografia, nella scelta delle location...

Better Call Saul e la tragedia di un uomo ridicolo.

Better Call Saul e la tragedia di un uomo ridicolo.

A spasso nel tempo. Better Call Saul si conclude dopo sette anni dalla sua prima messa in onda. Iniziò tutto con Uno, primo episodio scritto e diretto da una delle due menti che presiedono l’intera architettura narrativa dell’universo di Breaking Bad, nato con la prima stagione del 2008. Nome...

Django Unchained

Django Unchained

Django Unchained, USA, 2012, Quentin Tarantino (R. e Sc.) Ci risiamo, torna Tarantino con il suo stile scoppiettante e ammiccante. I fan gioiscono, e i meno fan apprezzano. Dopo le disamine della blaxploitation di Jackie Brown, del cinema orientale di Kill Bill...