Mercoledì – Atto secondo
Avevamo lasciato Mercoledì Addams (Jenna Ortega) a bordo dell’auto di famiglia mentre lasciava la sua scuola Nevermore dopo averla salvata dal piano di distruzione attuato da Marylin Thornhill (Christina Ricci) riuscendo a sconfiggere lei e il suo hyde Tyler Galpin (Hunter Doohan) che veniva portato via da un furgone blindato della polizia. In viaggio verso casa Mercoledì riceveva però dei messaggi inviati da un numero sconosciuto che diceva di tenerla d’occhio.
Ed è esattamente da qui che riparte la seconda stagione della serie Netflix ideata da Alfred Gough, Miles Millar e Tim Burton ispirandosi ai personaggi della famiglia Addams creati da Charles Addams: Mercoledì torna alla Nevermore per il suo secondo anno e il suo ritorno coincide con gli omicidi di Donovan Galpin (Jamie McShane), il padre di Tyler, e di un suo collaboratore per mano di uno stormo di corvi, uno dei quali la osserva costantemente. A questo si aggiunge anche una visione nella quale Mercoledì vede la lapide della sua amica Enid (Emma Myers) che poi appare accusandola di essere morta per colpa sua. Volendo evitare la morte di Enid comincia dunque la sua indagine convinta che i due omicidi siano un apripista che possano portarla alla risoluzione del caso, ma questo risulta complicarsi sempre più per via della improvvisa perdita dei suoi poteri psichici e di tutta una serie di eventi che coinvolgono le persone che le stanno attorno compresa la sua famiglia, il cui passato e segreti tornano a emergere in maniera pericolosa. Inutile dire che con gli Addams di mezzo il caos è assicurato…
Una seconda stagione che presenta differenze rispetto alla prima sotto molti punti di vista, come la scelta di una versione più horror e gotica a scapito di una leggerezza e componente più pop (che comunque non manca visto anche la scelta di dare una piccola parte a Lady Gaga, che per l’occasione realizza la canzone The Dead Dance con tanto di videoclip diretto dallo stesso Tim Burton) e delle love stories. Su quest’ultimo punto pare poi che la stessa Ortega, che è anche produttrice della serie, sia intervenuta in prima persona cancellando le parti di sceneggiatura inerenti.
Insomma in questa seconda stagione Mercoledì non ha tempo per i ragazzi, l’indagine la assorbe completamente al punto da portarla a assumere un atteggiamento più insopportabile del solito: un mix di arroganza, tracotanza e cocciutaggine che la rendono sorda ai consigli della madre e incapace di empatizzare con gli altri. Mercoledì è come una macchina che sfreccia a tutta velocità non curante del pericolo di schiantarsi, talmente sicura dei propri mezzi e intelligenza da pensare di poter riuscire a risolvere tutto da sola evitando di coinvolgere Enid nell’intento di proteggerla (dimostrando di avere anche un pezzettino di cuore).
Se Mercoledì sembra ricercare la solitudine e rivendicare il suo spazio, d’altro canto vi sono altri che la temono a partire da Enid – che scopre di essere un lupo mannaro alfa, cosa per la quale rischia di rimanere in forma animale a vita e di vivere una vita di solitudine lontana dal branco – e Pugsley (Isaac Ordonez), il fratello di Mercoledì, che non riuscendo a fare amicizia con i suoi compagni della Nevermore resuscita uno zombie di cui prova a prendersi cura, non sapendo di avere risvegliato qualcosa di molto pericoloso. Infine Agnes (Evie Templeton), una reietta dotata del potere dell’invisibilità, alla disperata ricerca dell’amicizia di Mercoledì con il grande timore interiore di non essere vista/riconosciuta da nessuno.
Altra grande novità è la scelta di dare all’intera famiglia Addams un ruolo centrale: se nella prima stagione infatti era Mercoledì a farla da padrone – con Gomez (Luis Guzmán) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) relegati a parti più limitate e con la sola Mano a supervisionarla – questa volta la scelta del nuovo preside della Nevermore Barry Dort (Steve Buscemi) di affidare a Morticia l’organizzazione del Gran Galà della scuola permette ai genitori di essere più vicini alla loro figlia, unito al fatto che pure Pugsley viene iscritto alla Nevermore.
Tuttavia l’atmosfera all’interno degli Addams è tesa per via del rapporto conflittuale che si instaura tra Mercoledì e sua madre Morticia con la nonna Hester (Joanna Lumley) che cerca di insinuarsi in questa frattura per portare la nipote sotto la sua ala. Ma oltre agli Addams vi sono altre altra famiglie protagoniste: quella della sirena Bianca Barclay (Joy Sunday) che cerca di nascondere e proteggere sua madre scappata da una setta, e quella dei Galpin, pure loro con i loro segreti e i tanti non detti che affiorano, il cui destino si intreccia, ancora una volta, con quello di Mercoledì e della sua famiglia.
Addams, Barclay e Galpin sono tre famiglie con loro problemi interni e che devono però ricompattarsi nel momento in cui c’è da salvare un loro membro. In ballo dunque non c’è solo la salvezza di Enid, ma anche quella di famiglie il cui passato ritorna a chiedere il conto, poiché come dice William Faulkner (citato nel corso di questa stagione): «Il passato non muore mai, non è nemmeno passato.»
Tra solitudine, famiglie e amici da salvare e un passato che ritorna, si muove dunque la seconda stagione di Mercoledì, con una scelta più netta di seguire l’animo di Tim Burton e meno l’algoritmo Netflix, mantenendo lo spirito di una serie per ragazzi, rendendola però meno “memabile” e più dark confermando l’ottimo stato di forma del regista che negli ultimi anni sembra vivere una seconda giovinezza creativa.




