“PEACHES GOES BANANAS” di Marie Losier
Presentato nel 2024 alle Giornate degli Autori a Venezia81, Peaches Goes Bananas approda a Meet the Docs! Forlì Film Fest come un tassello prezioso del programma dedicato ai Corpi Dissidenti: un documentario intimo ed esplosivo che attraversa oltre un decennio di storia e di metamorfosi di un corpo ribelle della scena punk.
Il film, secondo lavoro della regista canadese Marie Losier, racconta l’icona queer femminista Peaches, all’anagrafe Merril Nisker, voce e corpo di riferimento dell’elettro-punk degli anni ’90, che ancora oggi accende i club di tutto il mondo. Il film nasce dopo diciassette anni di riprese, in cui Losier raccoglie frammenti di vita quotidiana, interviste ai familiari, tour, prove e concerti-performance esplosive. Un documentario che, oltre ad accendere una luce su uno spaccato di scena punk e queer, apre un discorso intimo e politico sul corpo, scongiurando il rischio del biopic celebrativo
La proiezione di Peaches Goes Bananas a Meet the Docs! Forlì Film Fest 2025 si inserisce perfettamente nel cuore della rassegna. Il corpo di Peaches – che cambia, invecchia, ma non smette di creare e infiammare i palchi dei club – diventa il simbolo di un corpo resistente, ribelle, dissidente. Un corpo che che è sempre stato al di là della norma per scelta: travestito, svestivo, provocatorio sul palco, a rivendicare il diritto di abitarlo liberamente anche quando sfida gli stereotipi estetici e anagrafici.
Peaches Goes Bananas parla di corpi che travalicano i confini, che si fanno arte e comunità. Ma soprattutto racconta la necessità del corpo di continuare a esprimersi, indipendentemente da età e genere. A sessant’anni, quando il fisico ereditato dal tempo diventa meno “narrabile”, Peaches rivendica il diritto di giocare, di essere erotica, di continuare a performare: ciò che a vent’anni può apparire come provocazione, a sessanta diventa un atto di dissidenza che spalanca nuovi immaginari.
Il documentario pulsa di un’anima punk – queer e femminista – ma conserva la tenerezza di un ritratto intimo, in grado di raccontare molte donne attraverso una sola. Ne emerge un discorso tanto generazionale quanto intergenerazionale: il bisogno di sentirsi legittimate a disporre del proprio corpo anche quando invecchia, e di trasformarlo in linguaggio, in un dialogo vivo tra donne di età e percorsi diversi.
Nonostante i riferimenti sessuali espliciti attorno ai quali ruotano le performance dell’artista canadese, il nome d’arte Peaches nasce da tutt’altra parte: dall’ultima strofa della canzone “Four Women” di Nina Simone, quando l’ultima delle quattro protagoniste grida “My name is Peaches”.
Il film prende forma quasi per caso, nei camerini durante un tour dei Genesis, quando Marie Losier, impegnata su un altro progetto, si imbatte in Peaches che, con la sua consueta ironia e disinvoltura, le dice: “Riprendi me!”. Da quell’incontro fortuito nasce un sodalizio artistico e umano destinato a durare quasi due decenni.
La camera stretta sul corpo dell’artista, il suo movimento continuo, i dialoghi espliciti e sottesi che intesse con il pubblico e con sé stessa, fanno di Peaches Goes Bananas un film profondamente coerente con lo spirito di Meet the Docs!: un festival che da sempre indaga il corpo come territorio politico, poetico e di resistenza.
Peaches Goes Bananas non solo racconta un corpo che si espone, diventando atto artistico e politico, ma è anche un invito a guardare il corpo come spazio di libertà: un corpo che cambia, resiste e apre scenari di possibilità.

